Il Piano Transizione 4.0, confermato nella nuova legge di bilancio 2021, sostituisce il precedente Impresa 4.0 e le misure previste fino all’anno scorso, tra cui l’iper ammortamento e superammortamento.
Le agevolazioni previste dal nuovo Piano sono prevalentemente di natura fiscale e consistono nel credito d’imposta per gli investimenti in:
– Beni materiali e immateriali non 4.0: l’aliquota di ammortamento viene portata al 10%, con un massimale di 2 milioni di euro per i beni materiali. Il credito d’imposta associato agli investimenti effettuati nel 2021 in strumenti e dispositivi tecnologici finalizzati all’implementazione di forme di lavoro agile (smart Working 4.0) è del 15%. Dal 2022 l’aliquota di ammortamento è, invece, del 6%. In relazione ai beni immateriali non 4.0, si prevede un ammortamento con aliquota del 10% e massimale di 1 milione di euro, fino a dicembre 2021, ed una aliquota del 6% dal 2022 e fino al giugno 2023.
– Beni materiali 4.0: gli scaglioni previsti per gli investimenti in beni materiali 4.0 sono rispettivamente di 2,5 milioni con aliquota al 50% nel 2021 e 40% nel 2022; dai 2,5 milioni ai 10 milioni con aliquota del 30% nel 2021, e 20% nel 2022; dai 10 ai 20 milioni con aliquota, del 10% nel 2021 e 2022. In molti casi di acquisto di beni materiali 4.0 ci sarà bisogno di una relazione tecnica/Perizia Giurata.
La perizia tecnica redatta da parte di un ingegnere o perito tecnico industriale iscritto all’albo è necessaria per gli acquisti di valore superiore a 300.000 euro, ma è consigliata anche dalle imprese che acquistano beni di valore inferiore, poiché si tratta di un documento legale che di fatto solleva l’imprenditore da qualsiasi responsabilità e problematica futura. La Perizia Tecnica è una relazione che deve contenere accurate informazioni come la descrizione delle componenti tecniche, i software utilizzati, gli schemi e tutto ciò che concerne il macchinario. È indispensabile visto l’importanza di tale documento, che venga redatto da un professionista accreditato, per garantire totale sicurezza ed evitare qualsiasi errore, che potrebbe costare molto caro all’azienda. In questo modo l’imprenditore o l’amministratore delegato, sono certi di acquistare un bene che rientra realmente nelle agevolazioni previste.
– Beni immateriali 4.0: il credito d’imposta associato a tali beni (inclusi Software 4.0), per l’intero biennio di proroga del piano, si eleva al 20%, con un massimale che passa da 700 mila euro a 1 milione di euro. L’aliquota è prevista per tutto il biennio 2021-2022.
– Investimenti in Ricerca & Sviluppo, Innovazione, Design e Green: per gli investimenti in ricerca e sviluppo il credito d’imposta riconosciuto passa dal 12% al 20%, con massimale da 3 milioni a 4 milioni di euro; per gli investimenti in innovazione tecnologica, design e ideazione estetica il credito d’imposta riconosciuto è del 10% con massimale di 2 milioni di euro; per gli investimenti in innovazione tecnologica finalizzati alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi allo scopo di ottenere una transizione ecologica (Green) e digitale, il credito d’imposta riconosciuto è del 15% con massimale di 2 milioni di euro.
– Credito d’imposta Formazione 4.0: si consente all’impresa di utilizzare il nuovo Credito d’imposta Formazione 4.0 per le spese sostenute in formazione dei dipendenti e degli imprenditori nell’ambito del biennio interessato dalle nuove misure (2021 e 2022).